venerdì 25 giugno 2010

Acquisti.


Ho comprato questo slip stamattina...

Sexy, vero?

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giovedì 24 giugno 2010

Serata al ripieno di crema!

L'uomo di cui vi ho parlato qualche giorno fa... quello che ha dato di se a tante, per intenderci... ieri sera m'ha chiamata.
"Passo da te tra un'ora..ci sei?"
"Si."
Era forse da un paio di settimane che non lo sentivo...
Appena rientrata a casa, mi sono spogliata, fatta una doccia, asciugata i capelli, passata la crema alla vaniglia sul corpo, messo un completino carino, quando suona il citofono.
Sale, lo accolgo con un vestitino leggero.
Senza nemmeno salutare, m'ha baciata con foga. La sua lingua scavava la mia bocca, in cerca della mia lingua, mentre con le mani strizzava le tette, mi passava tra le cosce...
"Hey, ciao..."
"Ciao Alice. Si vede che ti voglio? Ora?"
"Prendimi, allora."
Lo so, lo so... avevo detto che era chiusa come storia, ma avevo anche detto che sessualmente è favoloso!

S'è chinato tra le mie gambe, lo sentivo annusarmi, leccare la stoffa dello slip..
Lo ha leggermente scostato con le dita, poi passava la lingua intorno alla fica, ogni tanto infilandosi nella carne, succhiandone la consistenza...
"Dai, ti aiuto a togliere la camicia.."
"Mhh mhh mhh.."
Ha continuato a leccarmi, mentre io appoggiata con la schiena al muro, le gambe divaricate, gli accarezzavo i riccioli della testa.
"Girati Alice, girati."
"..si, ma almeno spogliati!"
"Girati"
Mi giro, mi toglie lo slip srotolandolo sulle gambe. E' a terra.
Mi infila una gamba tra le cosce e comincia a muovere le dita dentro di me. Gemo.
Lo sento aprirsi i pantaloni, li abbassa leggermente e poi mi schiaffeggia il culo col suo cazzo, prima di infilarmelo dentro.
Mi sovrasta di almeno 10 centimetri, le sue mani sono sulle mie, posate sul muro.
Mi spinge, mi piega un pò di più, per muoversi meglio, mi spinge ancora.
"Ti sono mancato, lo sento..sei fradicia"
E infatti sono eccitatissima.
La cinta dei suoi pantaloni mi sbatteva sulle cosce col movimento delle sue spinte.
Gemo di piacere.
Le sue mani tirano fuori le tette dal reggiseno, senza toglierlo. Me le strizza.
"Mhhhhhh..."
Mi sbatte su quel muro, ancora ancora e ancora.....
"Alice...Alice...Cazzoooooooo!"
M'ha preso i fianchi e con un paio di spinte più poderose l'ho sentito riempirmi di se, di sperma, di forza e di godimento caldo e liquido..
Vengo anche io, mordendomi le labbra, sotto al suo peso, con un orgasmo che sembra avanzare ad onde concentriche.. che viene, diminuisce e poi torna grandioso...
Con l'affanno, ci appoggiamo entrambi alla parete fredda...
"Si, ma la camicia..potevi toglierla.."
"Ora la tolgo. Ho ancora più di un'ora tutta per te..."
"Bene... facciamo un bagno insieme?"
Mentre il suo seme mi cola tra le cosce, lui si spoglia, io riempio la vasca di acqua appena tiepida.
Le nuvolette di sapone profumato impregnano l'aria del bagno...
L'acqua scorre allegra, metto un cd di John Coltrane e aspetto che la vasca sia piena, con lui che mi tiene stretta, nudi...
Poi ci infiliamo nella vasca, un pò scomodi a dire il vero, in due non è l'ideale.
Restiamo ad ascoltare un pò la musica, rilassati, uno di fronte all'altra...
Avvolti dalle bolle, con una spugna inizio a massaggiargli il corpo, passando e ripassando sul suo cazzo che pian piano ridiventa turgido...
"Allora, vediamo.. sei tu che sei mancato a me o è il contrario?"
"Mhhhhh"
Continuo a massaggiarlo, poi mi inginocchio sopra di lui, con il busto che esce dall'acqua, le tette sono lucide, insaponate, lui scosta la schiuma poi le succhia...
"Sei tanta, ma non mi basti mai.."
Mette il viso tra le mie tette, mentre con le mani le stringe.
Bofonchia qualcosa, poi si solleva, si siede sul bordo della vasca, offrendomi il cazzo che io infilo in bocca, fino in fondo, per poi tornare alla punta, a leccare l'asta, di nuovo la punta per poi farlo scomparire in gola...
"Mhhhhh"
Appoggiata alle sue ginocchia, con le tette premute contro di lui, mi accompagna la testa nei movimenti con una mano, mentre con l'altra mi percorre la schiena...
Il calore dell'acqua contrasta coi brividi che mi vengono.
Gli lecco le palle, le succhio, le mordicchio leggera, poi torno ad ingoiare il suo cazzo, mentre con la mano mi muovo su e giù nella mia fica...
Mi soffermo sul clitoride, lo stuzzico, gemo mentre gli lecco il cazzo con più foga...
Sento che sta per venire e sono pronta a venire anche io.
"Oddio vengo..vengo!", dice.
Infatti eccolo.. viene, spruzza il liquido caldo nella mia gola, mentre con la mano mi stringe i capelli e mi preme la testa..
Continuo a muovermi su e giù tra le mie cosce, continuo a leccargli la cappella, negli ultimi spasimi di godimento..
Vengo anche io. Una, due, tre volte...

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martedì 22 giugno 2010

Ancora tu.


Ok, d'accordo... da te, alle 20.00.
Unica indicazione, mettere gli stessi vestiti del primo appuntamento.
Arrivo qualche minuto dopo le 20. e tu mi accogli con un sorriso.

“Pronta a pagare il conto?” mi chiedi.
“Perché? Andiamo a cena fuori?”, domando.
“Furbetta.... le regole sono le stesse dell'altra volta. Levati il vestito.”
“Bene... partiamo decisi...”
“Zitta, ora. ”
“Posso almeno sedermi?”
“No. Sta lì ferma. E non dire altro.”
Ti metti alle mie spalle, con un dito disegni i contorni dell’intimo che indosso.

Le bretelline del reggiseno, la schiena, mi alzi il braccio e poi passi davanti a me, l’incavo del seno, poi sempre in piedi scendi lungo i nastrini viola, giri intorno al perizoma ed arrivi alle calze sottili, indugiando sui bottoncini, ti fermi a fare piccoli cerchietti con l’indice.
Premi. Ma non li apri.
Fine della prima esplorazione.
Torni dietro di me. Mi sussurri all’orecchio sinistro: “ora ricomincio... nota le differenze”
Mi tremano le gambe. Forse è il tuo sopiro caldo o questo piccolo gesto di sfida a farmi sentire così.
Poco più in basso, sento il vischioso umido della tua lingua che mi accarezza.

Ripassi piano dove qualche minuto prima c’era il tuo dito indice.
Scivoli morbido sulla schiena. E po risali dall’altra bretellina.

Ti avvicini di nuovo all’orecchio e mi chiedi “Ti piace, cosi?.. Ora, comincia a contare, ma fallo a mente. Non mi distrarre. “
Arrivo al 21 e mi alzi di nuovo il braccio, più o meno al 26 il tuo viso è tra le mie tette.

Ti abbassi per metterti in ginocchio e io ti seguo con gli occhi, il tuo respiro infuoca la mia pancia, insieme alla tua bocca.
Riprendi dal bordo della calza destra, salendo longitudinalmente di tanto in tanto, quando trovi le piccole bretelline da inseguire, per poi ridiscendere.
Arrivi dietro rallentando, ti fermi tra le calze e gli slip dove le mie gambe si uniscono.
Cerco di pensare a i numeri, ma non ricordo proprio dove sono arrivata.
Tu finisci il tuo giro e mi sei di nuovo di fronte.
Mi chiedi “Dove siamo arrivati?”, sorridi.
Non rispondo. Non ci riesco.

Tento di accarezzarti i capelli con la mano. Mi scansi, ti alzi e ti allontani.
Sento il rumore di un cassetto che si apre. Poi quello di carta, o forse plastica, come quello delle caramelle.
Torni da me con le manette e un lecca lecca in bocca.
Sorridi ancora e aggiungi “Sai, aiuta.. gusto fragola. Vedrai che piacerà anche a te”

Per la terza volta alle mie spalle, mi prendi le mani e chiudi le manette.
Ritorni a parlarmi nell’orecchio. “Lo so che ti piace giocare e sapevo saremmo arrivati fin qui prima o poi”.
Il tempo di finire la frase, mi cacci in bocca il tuo leccalecca e appoggi la bocca sul mio collo.

E mi baci. Mi baci. Con la bocca, con le labbra che sanno di zucchero, con la lingua, mi stai baciando. E continui, ovunque dove c’è pelle sento la tua bocca.
Mi accarezzi la pelle leggero.

Scendi con le mani tra le mie cosce.
“La signorina si è scaldata, a quanto pare” mi dici succhiandoti le dita bagnate.

E ti riprendi il lecca lecca.
Ritorni lì con le dita, che quasi subito mi infili in bocca.
Mi guardi.
Ed ora io ti odio.
Mi riconcedi il lecca lecca, spingendomi indietro con forza. Inciampo, quasi cado.

Le gambe non mi reggono e non ho più la testa per seguirti. Mi spingi contro la porta con le braccia e poi ti appoggi a metà.
Avvicini ancora le tue labbra al mio collo. Premi il tuo corpo sul mio fianco, e non posso fare a meno di sentire il tuo cazzo gonfio che preme sulla mia gamba.
Ricominci a parlarmi all’orecchio.
“Stupida creatura, hai voluto giocare. Dimmi, ti piace così? Sono settimane che mi provochi. Se fossi in te comincerei ad avere paura. Ma tu no. A te piace. Lo vuoi, vero?”
Detto questo, mi levi il lecca lecca dalla bocca e leccandomi nell’incavo tra spalle e collo, mi allarghi con la mano le gambe spostando gli slip e tenti di infilarci il lecca lecca.
“Sei bagnatissima. Lo sapevo. Stai colando, ti stai divertendo?”
Io non riesco nemmeno più a controllare il respiro.
Tu hai difficoltà li sotto e io sono al limite.
La zuccherosa pallina cade a terra, tu lasci cadere anche il bastoncino e lentamente pieghi la mano sul mio inguine per accarezzarmi le labbra con le dita.

Finalmente infili un dito, poi un altro. Questa volta fino in fondo.
Non so se sento di più la tua mano o la tua lingua.

Cominci a muoverti, a scavarmi dentro dapprima piano e poi sempre più forte.
Non sfili mai le dita, le pieghi.
Mi premi contro la porta facendo forza con le spalle.
“Stringi le gambe ora… stringile, ho detto”
Trattengo il respiro. Fermi la mano. Avvicini la tua bocca alla mia.

Mi aspetto un bacio. Invece mi parli:
“Lo senti quanto ti voglio?”
In un attimo ricomincio a respirare. Intensamente.

Tra le tue dita mi senti vibrare, sciogliermi in onde lente e liquide...

Per tutto il tempo avevo aspettato queste parole, e finalmente sto godendo di te.

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venerdì 18 giugno 2010

Voilà!

Ciao!
Lo so, è da un po' che non scrivo qui...
Ho avuto un po' da fare. Niente di che, in fondo. Lavoro e soprattutto ho iniziato e concluso una specie di relazione con un uomo fin troppo maturo.
Non tanto per l'età, anche se 54 anni fanno di lui un uomo più che adulto, no.
E' che lui non era solo.
Sposato. Due figli, praticamente miei coetanei.
E un'amante che non ero io.
Si insomma... io ero la terza "altra". O meglio, per un po' sono stata la seconda, poi....
Vabbè, lasciamo stare.
Vi confesso che quest mesi sono stati quanto di più eccitante e divertente ci sia stato nei miei ultimi anni.
Il vedersi in luoghi e orari impossibili, l'incontrarsi per caso fingendo di non conoscersi e poi rivedersi un'ora dopo per sciogliersi in una marea infinita e diversificata di orgasmi....
Fantastico quanto pazzesco.
Potrei scriverci un libro porno. E chissà...magari lo faccio! ^^
Quando ho scoperto di non essere più la sua "altra" preferita, decidere di non vederlo più è stato quasi fin troppo semplice.
Troppo.
Il sesso con lui...favoloso. Pieno, liquido, appagante.
Ecco, questo un po' mi dispiace.
Però....magari potreste riempire voi i miei spazi vuoti, no?


Comunque ora sono qui, sana (tutta sana!) e vegeta.
Sana e con la solita voglia di creare scompiglio nelle vite altrui.
Uno scompiglio che metta in circolo sangue buono.
Uno scompiglio che vi faccia venire quella voglia di..... schizzare fuori.

Dalle vostre teste, ovvio! ^^